Nazionale

Podcast Uisp: "Valorizzare storie, presidiare territori"

Catturare l'attenzione del pubblico attraverso le storie. Ce ne parlano Monica Matano e Laura Bonasera, prendendo spunto da sport e carceri

 

"Quello del carcere è un tema respingente, un argomento del quale la gente non vuol sentire parlare" parte così il nuovo podcast che presentiamo. Il tema è quello della comunicazione sociale attraverso lo sport, affrontato nel corso dell'incontro nazionale della rete dei comunicatori Uisp, che si è ntenuto a Roma lo scorso 19 e 20 febbraio

Che cosa si fa di fronte ai temi "respingenti" che tuttavia rappresentano una delle frontiere di impegno per lo sport sociale Uisp? Come ci si comporta con il sistema dei media? Su che cosa si punta? Il racconto delle persone è la chiave del successo, andando anche contro la logica dell'Auditel. Ce lo spiegano Monica Matano, giornalista Rai Sport, e Laura Bonasera, giornalista La7 e responsabile comunicazione del progetto dell’Uisp Sicilia ‘Giocare per diritto’, in questo podcast curato da Miriam Palma, della redazione Uisp nazionale.

Laura Bonasera ci racconta il suo punto di vista nella duplice veste di giornalista e responsabile comunicazione del progetto promosso da Uisp Sicilia e sostenuto dall'impresa sociale Con i bambini. “Abbiamo concordato un piano di comunicazione non facile da mettere in atto con 42 partner, in 8 province siciliane e altrettanti Comitati Uisp. È stato necessario coordinare una squadra e dare strumenti per far arrivare al cuore del pubblico il progetto".

"Il giornalista che opera nel campo dell'informazione, anche come ufficio stampa o responsabile della comunicazione - prosegue Laura Bonasera - deve essere coadiuvato da chi poi opera direttamente sul territorio. Da soli non si va da nessuna parte. L’approccio del comunicato stampa è classico. Personalmente preferisco altro poiché quest’ultimo non ha molto appeal. Se una giornalista come Monica Matano fa una richiesta particolare, come quella di avere del materiale per fare un reportage, devi poterla soddisfare. Per fare questo c’è bisogno di un lavoro che sia di contatto e di relazioni per individuare le storie sulle quali puntare. Nello specifico, le storie provenienti dall'istituto penitenziario vedono il corpo come strumento di relazioni. Quindi il corpo è il centro”. Il progetto di cui parla Laura Bonasera “scardina il pregiudizio e dà uno strumento diverso di osservazione della realtà".

“Nel progetto ‘Giocare per diritto’ l’aspetto umano e la genitorialità è preponderante. Un elemento importante è quello di lavorare con storie precise e dare una narrazione coinvolgente. C’è bisogno di un racconto empatico e di valorizzare i personaggi protagonisti della storia. Occorre conoscere bene il territorio e il contesto che si racconta. La chiave è ascoltare ciò che dicono e mettere in risalto il loro percorso. Dunque, lavorare su territorio ma con reti più grandi cercando di scardinare i confini. Ciò che serve è raccontare e presidiare la strada per vedere direttamente con i propri occhi. Gli strumenti e la tecnica vengono dopo”.

Monica Matano, giornalista Rai, ci racconta il suo punto di vista sulle storie sociali e di sport. “Il mestiere del giornalista è in continua evoluzione ma il modo di raccontare le storie non muta. L’obiettivo è presidiare il territorio, vivere direttamente le emozioni e guardare negli occhi la persona che si sta intervistando restituendo le emozioni al pubblico".

"E' inoltre importante difendere gli spazi per storie di sport sociale, anche all'interno della propria redazione - prosegue Monica Matano - Spazi che dovrebbero caratterizzare il servizio pubblico tv. Il valore della storia è fondamentale. Sono orgogliosa dello Speciale Carceri ( IL SERVIZIO SU ROMA E FERRARA - IL SERVIZIO SU MESSINA E BOLOGNA) andato in onda perché ho avuto l'opportunità di raccontare le persone e la loro vita in carcere. Lo sport è uno strumento meraviglioso che dà rispetto regole e reinserisce le persone. Far entrare le telecamere in carcere è stata una sfida titanica. Ce l’abbiamo fatta poiché anche questo è fare servizio pubblico: raccontare tutto al meglio. Avevamo le idee chiare. Raccontare il problema da diverse prospettive: il carcere minorile di Bologna, il carcere femminile di Rebibbia, il carcere di Pozzo di Gotto (Me) e quello di Ferrara, dove si teneva Vivicittà. Un universo complesso dove è necessario un sostegno psicologico maggiore. Infine, auguro ai giovani di farsi guidare da una 'sana curiositas' e di scoproire i segreti del mestiere attraverso i maestri del giornalismo. Come diceva il grande Giampiero Galeazzi 'Siate spiriti liberi". (E.A.S.)

 NOTIZIE DA UISP NAZIONALE
UISPRESS

PAGINE UISP

AVVISO CONTRIBUTI ASD/SSD

BILANCIO SOCIALE UISP

FOTO

bozza_foto

VIDEO

bozza_ video

Podcast

SELEZIONE STAMPA

BIBLIOTECA UISP